RIAPRONO I MERCATI
Dopo la pausa natalizia i mercati ripartono, seppur non ancora a pieno ritmo, restano infatti chiuse ancora Regno Unito, Australia, Canada e Nuova Zelanda.
Avremo ovviamente un mercato con volumi ridotti, che guarda oramai al traguardo di fine anno, e si prepara inesorabile alle future prospettive per il 2022.
Difficile fare previsioni, ma quello che ci sembra chiaro è che il nuovo anno presenterà caratteristiche ben diverse da questi ultimi 2 anni, caratterizzati da politiche emergenziali, con economie inondate di liquidità, e mercati azionari che sembrano oramai distanti anni luce dall’economia reale, che ha vissuto invece momenti di forte crisi.
Le aspettative per molti sono di un mercato equity dettato da price action bidirezionali, con alta volatilità, e con performance annue decisamente ridotte rispetto a quelle viste fino ad oggi, a causa in primis dei forti drenaggi di liquidità da parte delle diverse banche centrali.
Le banche centrali, che rimarranno senza dubbio le protagoniste anche per il 2022, chiamate a decisioni difficili con un’economia in evoluzione, dove i dati guidati dalla forte ripresa post pandemica, potrebbero vedere rapide cadute, sia per le politiche economiche maggiormente restrittive, che per i rallentamenti ancora in atto dovuti alla variante omicron, che sta fermando nuovamente interi paesi.
Non saranno cosi scontati dunque, i dati che vedremo a partire dal 1° trimestre del nuovo anno, e pertanto potrebbero non essere cosi ovvie le decisioni di politiche monetarie delle banche centrali, che più volte si sono dichiarate pronte a rivedere le loro scelte, là dove la congiuntura macro lo dovesse richiedere.
Gli occhi di tutti rimarranno ancora puntati sull’Inflazione, che è stato il tema chiave del 2021, e che rimarrà focus ancora per molto tempo, almeno fino a quando non torneremo ai livelli target, più volte richiamati dai banchieri centrali.
Indubbia attenzione quindi, anche alle dinamiche del dollaro americano, che sta chiudendo un ottimo 2021, e sembra proiettato ad un 2022 altrettanto brillante, in virtù delle aspettative di possibili 3 rialzi tassi dichiarati dalla FED, ma sappiamo bene, chi di noi è sui mercati da qualche tempo, che delle volte le aspettative possono essere deluse, e quindi la prudenza deve essere per il nuovo anno forse il vero mantra da seguire.
Una prudenza dettata anche dalle tante incongruenze a cui stiamo assistendo sui mercati, special modo, nel comparto obbligazionario, dove ad esempio i rendimenti del decennale americano, continuano a rimanere non lontani dal +1.50%, con un rendimento reale quindi pesantemente negativo, a causa dell’alta inflazione, che potrebbe essere quindi anche campanello d’allarme per possibili fasi di stagflazione, là dove il ciclo economico non dovesse vedere la tanto attesa espansione.
La domanda aggregata resta buona, e secondo i banchieri centrali, il vero problema resta l’offerta che non riesce a soddisfare l’elevata domanda, generando cosi l’attuale rialzo dei prezzi.
L’inflazione è vista dunque in calo, una volta che le catene produttive riprenderanno il loro pieno ritmo, ma cosa succederebbe se la nuova variante omicron dovesse impedirne la ripresa?
Non abbassiamo la guardia e rimaniamo vigili sui mercati anche per il nuovo anno.
Dedicheremo questi giorni finali del 2021, anche a valutare le possibilità, i pericoli, le opportunità e le insidie che il 2022 ci potrà riservare, senza mai dare per scontato nulla, e vivendo il mercato con la dovuta cautela.

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