DAILY OUTLOOK del 19.09.2023 – BANCHE CENTRALI ALLE PORTE

-CONTESTO

Entriamo nel vivo della settimana che conclude la stagione delle banche centrali, conuna settimana densa di appuntamenti, avremo prima la FED mercoledì, poi la BOE giovedi ed infine la BOJ che competeranno il quadro per le principali banche mondiali.

Ancora alla scelta tra inflazione e crescita, la domanda resta se gli attuali tassi di interesse siano sufficienti a domare l’inflazione o se ancora il costo del denaro dovrà essere visto a rialzo anche a discapito del GDP e a costo di una fase recessiva.

Creare ricchezza con un’alta inflazione resta un lavoro poco utile ed in ogni caso arduo, in quanto la forte domanda che si è mostrata in questi ultimi due anni è stata di fatto artificiale, generata da un’immissione di liquidità senza precedenti che ha reso poco chiaro gli effetti della corsa dei prezzi sui consumi. Ora che quelle risorse volgono al termine e le politiche monetarie si fanno più resistitivi, gli effetti sulla domanda sono più visibili e un raffreddamento dell’economia potrebbe essere più rapido di quanto si possa pensare.

Non di meno la BCE ha scelto per un rialzo del costo del denaro e non ha confermato che sia l’ultimo, ora la parola alla FED che sembra più motivata a lasciare invariato il costo del denaro anche grazie ad un rientro più evidente dei prezzi, ma deve d’altro lato considerare un’economia più calda rispetto a quella europea.

-FOREX

Il mondo valutario continua a premiare il dollaro Usa in attesa di un rallentamento globale che darebbe al biglietto verde nuovo lustro come asset rifugio, senza contare l’ottimo differenziale tassi in caso di ulteriori rialzi del costo del denaro.

Soffrono sia l’euro che la sterlina, entrambe alle prese con una fragile congiuntura economica prossima alla recessione e messa alle strette da politiche economiche e fiscali ancora pressanti. Stabili al momento le oceaniche che non trovano slancio per attaccare le resistenze a causa di economia in forte rallentamento e un legame forte con i partner asiatici che non vivono condizioni migliori, motivi per i quali gli investitori restano ben lontani da questi asset.

Unica forza al momento il dollaro canadese che brilla grazie alle ottime performance del wti, che vola verso i 95$ e mina il lavoro svolto dalle politiche monetarie.

 

-EQUITY

Il comparto azionario dovrà vedersela con la FED questa settimana, pertanto prosegue un certo clima di incertezza, che mette in luce un latente risk off che viaggia sulle preoccupazioni di banche centrali ancora troppo aggressive che costringano gli operatori a rotazioni settoriali verso comparti più protettivi.

Questa mattina l’asia lascia le borse in territorio negativo trascinando con se anche l’Europa e dando un avvio di giornata negativo, ma come detto il vero market mover deve ancora arrivare.

-COMMODITIES

Non possimao non citare il wti che rimane l’aset miglior di questo settembre con il raggiungimento dei 90 $ mette ora in dubbio la possibilità futura di un rientro dei prezzi, l’unica possibilità è un vero calo della domanda, un riequilibrio tra domanda ed offerta che possa in quelache modo ristabilire le quotazioni su valori medi più bassi.

Recupere il gold che torna a 1954$ ma fatica a superare i livelli di resistenza e potrebbe dover ritestare 1947-45 prima di avviare un nuovo slancio, mentre il restante comparto dei metalli soffre il peso di una produzione industriale in calo ed un ovvio rientro della domanda, che lascia le quotazioni di rame , platino e palladio , non lontano dai minimi.

BUONA GIORNATA

SALVATORE BILOTTA